Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, « sta bene », ha passato le ultime 24 ore « senza febbre » sentendosi pronto « ad uscire oggi stesso » dall’ospedale. Lo riferisce lo staff medico della Casa Bianca riportando alla stampa le condizioni del presidente, risultato positivo al test per il nuovo coronavirus e da ieri ricoverato al Walter Reed Military Medical Center di Bethesda, Maryland. « Io e il mio staff siamo estremamente contenti dei progressi fatti dal presidente », ha detto il dottor Sean Conley, ricordando che giovedì Trump aveva « una leggera tosse, una piccola congestione nasale e affaticamento ». Tutti sintomi che « si stanno risolvendo ». Sean Dooley, altro membro dello staff medico, ha detto che i controlli sulle funzioni cardiache, renali ed epatiche hanno rivelato una condizione « normale » e che il presidente ha passato la mattinata senza particolari problemi: « non è aiutato da bombole ad ossigeno, non ha difficoltà a respirare o camminare ». Di più, il capo dello stato presenta per Dooley una condizione di spirito « eccezionale »: « mi sento come se potessi uscire da qui oggi stesso », è la frase che – riporta il medico – il presidente ha detto al termine della sessione di visite mattutina. Il dottor Brian Garibaldi ha da parte sua ribadito che all’inquilino della Casa Bianca è stata ieri mattina somministrata la prima dose di remdesivir, farmaco antivirale sin qui usato per combattere l’epatite di tipo C e l’ebola: « Il nostro piano è quello di portare avanti la terapia per cinque giorni », ha aggiunto.
La notizia del ricovero di Trump era arrivata nella serata di venerdì, poche ore dopo la conferma del contagio che aveva colpito anche la moglie Melania. L’inquilino della Casa Bianca, segnalava l’emittente « Cnn » ha avuto una febbre persistente ed è anche affaticato. La first lady invece riportava una tosse leggera e di mal di testa. Nelle ore successive si sono registrati diversi annunci di nuovi contagiati dal virus, soprattutto tra il personale che lavora a stretto contatto con il capo dello Stato. L’ultimo in ordine di tempo è stato il senatore Repubblicano del Wisconsin, Ron Johnson. Prima di lui il direttore della campagna elettorale, Bill Stepien. Secondo quanto riferito da un membro della campagna alla testata « Politico », Stepien, 42 anni, mostra « sintomi lievi paragonabili all’influenza », e osserverà il periodo di quarantena da casa, continuando a dirigere le operazioni di campagna elettorale da remoto. Nella notte di venerdì un’altra stretta collaboratrice del presidente, Kellyanne Conway, era risultata positiva al nuovo coronavirus, denunciando possibili « sintomi lievi » della Covid-19. I media locali centrano la loro attenzione sull’evento che sabato scorso ha riunito molti dei nuovi contagiati nel « Giardino delle rose », alla Casa Bianca: la presentazione di Amy Coney Barrett come nuovo giudice della Corte suprema. Tra loro anche il reverendo John Jenkins, presidente della Università Notre Dame dell’Indiana, anch’egli positivo al virus. (Nova)