USA: maxi attacco hacker, incriminati 5 cittadini cinesi

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Il Dipartimento di Giustizia USA ha accusato cinque cittadini cinesi di aver effettuato attacchi hacker contro più di 100 aziende e istituzioni negli Stati Uniti e altrove, comprese società di social media e videogiochi, nonché università e fornitori di telecomunicazioni. I cinque imputati sono latitanti, ma i pubblici ministeri hanno affermato che due uomini d’affari malesi, accusati di aver cospirato con i presunti hacker, per trarre profitto dagli attacchi alle società di videogiochi, sono stati arrestati in Malesia questa settimana e dovranno ora affrontare un procedimento di estradizione. Si tratta di Wong Onghua, 46 anni, e Ling Yang Ching, 32 anni: secondo il governo, avrebbero tratto profitto dalle intrusioni informatiche mirate alle società negli Stati Uniti, in Francia, Giappone, Singapore e Corea del Sud. Le accuse fanno parte di un più ampio sforzo dell’amministrazione Trump per denunciare i crimini informatici da parte della Cina. A luglio, i pubblici ministeri hanno accusato gli hacker di collaborare con Pechino per prendere di mira le aziende che sviluppano vaccini per il coronavirus e rubare centinaia di milioni di dollari di proprietà intellettuale e segreti commerciali da aziende di tutto il mondo. (Media/Agenzie)