Microsoft ha reso noto di aver rilevato cyber-attacchi provenienti dalla Russia, Cina e Iran contro «individui e organizzazioni politiche» legate alla preparazione delle elezioni presidenziali americane. Trump e Biden nel mirino.
A quanto afferma la società Usa, gli hacker avrebbero preso di mira sia i team della campagna del presidente repubblicano Donald Trump e che quelli del candidato democratico Joe Biden. In particolare, Microsoft afferma di aver rilevato 200 attacchi collegati a gruppi di hacker russi. Tentativi di hackeraggio dalla Cina « non riusciti » hanno invece preso di mira direttamente personalità politiche come Joe Biden o una persona «precedentemente associata» all’amministrazione Trump, secondo Microsoft. Anche dall’Iran sarebbero partiti alcuni dei cyber-attacchi che avevano come obiettivo le campagne elettorali dei due candidati, ha indicato il vicepresidente della multinazionale, Tom Burt.
Per quanto riguarda la repubblica islamica, Microsoft ha citato il gruppo di hacker «Phosphorous» che sarebbe attivo nel Paese: «Tra maggio e giugno 2020, Phosphorus ha tentato senza successo di accedere ai conti dei funzionari dell’amministrazione e di Donald Trump per lo staff della campagna presidenziale», scrive l’azienda informatica. Secondo la società, la maggior parte di questi attacchi provenienti da soggetti di questi tre Stati sono stati bloccati dai software di sicurezza. Molte delle persone colpite dai tentativi di hackeraggio sono state informate, ha aggiunto Tom Burt. Sempre a detta di Microsoft, la Cina rappresenta una minaccia soprattutto dal punto di vista dello spionaggio, mentre la Russia è interessata al furto di dati, poi utilizzati con scopi offensivi. Sulla vicenda è intervenuto con una nota anche il direttore del dipartimento della Cybersicurezza della Homeland Security, Christopher Krebs: «Noi siamo consapevoli del fatto che la Microsoft ha intercettato tentativi volti a compromettere gli account e-mail di persone e di organizzazioni associate alle elezioni» presidenziali. (AGI)