Beirut: Giuseppe Conte, «il Libano può contare sull’Italia per stabilità e crescita»

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« L’Italia ha profondo rispetto della sovranità libanese, rimarrà al suo fianco auspicando che si possa formare al più presto un governo che si occupi della ricostruzione e che avvi al più presto le riforme » ha detto il premier in una dichiarazione alla stampa dopo il bilaterale con il presidente libanese Michel Aoun.

« L’Italia è stata in prima linea e continuerà ad esserlo per rispondere alla fase di emergenza e a quella, ancor più complessa, di ricostruzione ».  Lo dice il premier Giuseppe Conte in una dichiarazione alla stampa dopo il bilaterale con il presidente libanese Michel Aoun. « Questo, per il Libano, è il momento di rimboccarsi le maniche, e per far questo bisogna anche ricostruire la fiducia dei cittadini, tra di loro e nelle istituzioni. E’ una sfida impegnativa, ma a portata di mano, se le autorità libanesi si impegneranno tutte in un processo di rinnovamento della governance. L’Italia ha profondo rispetto della sovranità libanese, rimarrà al suo fianco auspicando che si possa formare al più presto un governo che si occupi della ricostruzione e che avvi al più presto le riforme », ha ribadito il premier.

Il premier prima dell’incontro ha visitato il porto di Beirut, la zona colpita dall’esplosione del 4 agosto ed è stato accolto dal Colonnello Youssef Haydar, Comandante del Reggimento Genio Lavori Pubblici, che ha fornito al Presidente maggiori dettagli sulla strage che ha causato 190 vittime e oltre seimila feriti. Conte, dopo ha fatto visita anche alla nave San Giusto, ormeggiata davanti al porto.

« E’ tempo di scrivere una nuova pagina per il Libano – ha detto poi il premier – L’Italia darà un forte sostegno per la stabilità e per la crescita socio economica del Libano, che ha diritto a un futuro di pace e prosperità ma anche il dovere e la responsabilità di costruire questo percorso per realizzare al più presto questo percorso. Il Libano può contare sull’Italia – prosegue – e sul ruolo che svolgeremo anche in seno all’Ue e alla comunità internazionale ».