Il ministro dell’Interno del governo di Tripoli, Fathi Bashagha, è stato reintegrato nel suo incarico dal presidente del Consiglio presidenziale Fayez al-Sarraj. E’ stato quindi congelato, per il momento, lo scontro interno al governo sostenuto dalle Nazioni Unite che aveva portato Sarraj (con l’appoggio del potente vice-presidente Ahmed Maitig) a sospendere Bashagha per il suo presunto ruolo ai danni del governo nella gestione di alcune proteste di piazza 3 settimane fa. Secondo quanto riportato da al-Arabiya, nella sera del 3 settembre il premier di Tripoli, Fayez al-Sarraj, ha annunciato la reintegrazione di Bashagha dall’interno della sede del Consiglio presidenziale della capitale Tripoli. Poche ore dopo, il ministro dell’Interno ha fatto ingresso nella città, scortato da convogli militari delle milizie di Misurata ad egli affiliate. A detta del quotidiano, la presenza dei gruppi legati a Bashagha ha rappresentato una « dimostrazione di forza » nei confronti di al-Sarraj e delle milizie tripoline. In un messaggio postato sulla pagina Facebook del Consiglio presidenziale, Sarraj fa scrivere che « la sospensione del signor Fathi Bashagha, ministro dell’Interno, è revocata. Egli esercita le proprie funzioni a partire da questa data ». La « sospensione precauzionale » era stata annunciata venerdì sera: l’accusa – e il sospetto – di Sarraj era che Bashagha avesse lasciato campo libero ai manifestanti che protestavano contro corruzione e deterioramento delle condizioni di vita mentre miliziani filo-Sarraj erano intervenuti per disperdere le proteste anti-governative. Bashagha era stato sorpreso dal provvedimento mentre era in Turchia, nuovo arbitro della situazione in Tripolitania grazie dell’appoggio militare che ha bloccato l’attacco a Tripoli del generale Khalifa Haftar, e aveva spiegato la sospensione anche con sue dichiarazioni contro la corruzione diffusa in tutte le istituzioni libiche.
gli esperti hanno visto nell’attrito anche un riflesso di referenze politiche incrociate con il ministro più vicino alla Turchia e Sarraj influenzato dagli USA in un emergere di contrasti favorito dalla fine di un formidabile collante: l’assedio a Tripoli di Haftar ormai sulla difensiva a Sirte.
In questi giorni sono continuati ad arrivare rifornimenti militari ad Est, soprattutto a Sirte e a Jufra, a sostegno del dispositivo militare del generale Haftar: la previsione di molti è che la tregua di queste settimane possa avere corto respinto, e che le milizie di Haftar prima o poi tornino ad attaccare quelle che difendono il governo di Tripoli. (Repubblica/RFI/Agenzie)