Senza casa. Senza familiari, dispersi sotto le macerie. Sotto shock. Sono gli 80 mila bambini di Beirut sfollati dopo le esplosioni. A dipingere questo quadro a tinte scure è l’Unicef. « Nelle ultime 24 ore, l’Unicef ha continuato a coordinarsi strettamente con le autorità e i partner sul campo per rispondere ai bisogni immediati delle famiglie colpite, concentrandosi sulla salute, l’acqua e il benessere dei bambini », ha dichiarato Violet Speek-Warnery, vice rappresentante dell’Unicef in Libano. « Sono numerose le segnalazioni – sottolinea l’Unicef-di bambini che sono stati separati da membri della famiglia, alcuni dei quali risultano ancora dispersi ».
Strutture sanitarie distrutte Solo almeno 12 strutture sanitarie primarie, centri di assistenza materna, neonatale e per le vaccinazioni a Beirut distrutte o danneggiate. Questo significa spiega l’Unicef che 120.000 persone non hanno servizi sanitari. Un neonato è morto in un ospedale pediatrico ridotto in macerie nella zona di Karantina. Ospedale che aveva un’unità specializzata nel trattamento dei neonati critici. Vaccini e scuole, Cinque delle sette celle frigorifere per i vaccini supportate dall’Unicef sono state distrutte nell’esplosione, con conseguenze sui programmi fondamentali di vaccinazione. L’Unicef sta anche valutando le scuole danneggiate a Beirut e nell’area circostante.
L’Unicef Italia avvia raccolta fondi.
« L’Unicef sta sostenendo le autorità locali e i partner. I nostri team stanno lavorando 24 ore su 24 per fornire alle persone colpite l’assistenza necessaria », ha dichiarato ancora Speek-Warnery. « Per poter rispondere a queste enormi necessità, l’Unicef ha bisogno immediatamente di quasi 4,4 milioni di dollari. “Per questo l’Unicef Italia, ha dichiarato il presidente della sezione italiana Francesco Samengo, ha subito attivato una campagna di raccolta fondi ».