(Roma-29 luglio 2020). Secondo fonti turche, la Turchia e l’Oman hanno concluso un accordo preliminare volto a costruire una nuova base navale turca nel Sultanato. L’obiettivo di Ankara è contrastare l’alleanza saudita-emiratina.
La notizia è stata riportata dal quotidiano al-Arab il 29 luglio, sulla base delle dichiarazioni di un giornalista turco, Ibrahim Karagül, caporedattore di Yeni Şafak, un quotidiano conservatore vicino al presidente turco, Recep Tayyip Erdogan. Secondo il giornalista, la Turchia ha stabilito linee difensive in diverse regioni e continua a formare guarnigioni a migliaia di chilometri di distanza, oltre a costruire punti di resistenza via terra e via mare. La presenza turca è visibile nel Mar Rosso, nel Golfo Persico, nel Mediterraneo centrale e orientale, così come nell’Egeo, nel Caucaso, nei Balcani e in Africa, attraverso truppe, aerei, navi, nonché delegazioni commerciali e personale umanitario.
Tuttavia, dopo la base in Qatar, il cui accordo risale al 2014, e quella in Somalia, volta a rafforzare il controllo nel Mar Rosso, la Turchia ora punta all’Oman, con l’obiettivo di espandere la propria presenza nel Golfo e contrastare l’asse Riad-Abu Dhabi. Istituire una base in Oman, ha evidenziato Karagül, significa aprire una seconda porta verso l’Oceano Indiano e consentirebbe ad Ankara di tenere d’occhio gli Emirati Arabi Uniti (UAE) “a casa loro”. Per il giornalista, si tratta di una vera e propria “mossa geopolitica”. La notizia è stata altresì confermata da un esperto militare turco, Akan Hakar, il quale ha riferito che Ankara firmerà presto un accordo militare con Muscat.
Fonti omanite hanno affermato che, in realtà, le voci sul progetto di Ankara mirano a ledere le relazioni di Muscat con gli altri Paesi mediorientali, e, in particolare, con il Consiglio di Cooperazione del Golfo (GCC). Si tratterebbe, pertanto, di una campagna di disinformazione, il cui obiettivo è allontanare il Sultanato dagli altri Paesi e favorire un suo avvicinamento all’asse Doha-Ankara. L’Oman, di per sé, ha sempre provato a preservare una posizione neutrale, adottando una politica di non ingerenza ed indipendenza. Pertanto, hanno sottolineato le fonti, non accetterebbe mai l’ingresso della Turchia nel proprio Paese e, di conseguenza, un chiaro schieramento che potrebbe alimentare tensioni e conflitti.
Non da ultimo, le informazioni rivelate dalle fonti turche conterrebbero delle contraddizioni. La base dovrebbe essere costruita nella regione di al-Buraymi, ma si tratta di una regione desertica dove sarebbe difficile istituire una base navale. Inoltre, sino ad ora, il governo di Muscat non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali a riguardo. Tuttavia, hanno sottolineato le fonti omanite, il Sultanato intrattiene relazioni militari con diversi Paesi, tra cui anche la Turchia. Non da ultimo, Muscat avrebbe di recente annullato contratti da milioni di dollari con la compagnia emiratina Damac International, responsabile di diversi progetti in Oman, tra cui i lavori al Porto Sultan Qaboos, facendo pensare ad un possibile allontanamento da Abu Dhabi.
Parallelamente, però, il Sultanato si è rivolto verso gli Emirati e il Regno saudita per provare a risanare un sistema economico ulteriormente danneggiato dalla pandemia di coronavirus e dal conseguente crollo dei prezzi del petrolio. Tra le diverse operazioni, Muscat ha richiesto ad una banca emiratina di fare da tramite per ricevere un prestito proveniente dall’estero. A tal proposito, evidenzia il quotidiano al-Arab, l’Oman necessita di Abu Dhabi così come di Riad per risanare le proprie finanze e adempiere agli impegni presi con la popolazione omanita.
(Piera Laurenza – Sicurezza Internazionale). (L’articolo)