(Roma-21 luglio 2020). Le forze di difesa aerea siriana hanno riferito di aver intercettato una serie di missili, presumibilmente lanciati da Israele, diretti verso il Sud della capitale Damasco, contro obiettivi iraniani e del regime siriano.
La notizia è giunta nella sera del 20 luglio. La televisione di Stato siriana ha precisato che i missili provenivano dalle alture del Golan, mentre altre fonti locali hanno riferito che i raid hanno colpito una sala operativa di Hezbollah e di gruppi iraniani, oltre a un deposito di munizioni appartenente a milizie filo-iraniane, causando altresì circa 5 vittime tra i combattenti e almeno 7 feriti. Il deposito, è stato dichiarato, si trova a Jabal al-Mane, nei pressi della città di Kiswa, dove i membri del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica sono trincerati.
«Le esplosioni sono state enormi» ha riferito un analista siriano in contatto con fonti sul campo, il quale ha confermato che vi sono state vittime tra il personale iraniano. Un portavoce militare siriano ha poi affermato che le forze di difesa aerea hanno abbattuto la maggior parte dei missili prima che questi raggiungessero i loro obiettivi e che vi sono stati solo danni materiali.
Uno degli ultimi attacchi in Siria contro postazioni iraniane risale al 28 giugno, quando almeno 9 combattenti filo-iraniani sono stati uccisi durante un raid aereo nell’Est della Siria. In realtà, sin dal 2011, Israele ha condotto centinaia di attacchi aerei in Siria, prendendo di mira i suoi principali nemici nella regione mediorientale, ovvero l’Iran, i gruppi palestinesi e l’organizzazione paramilitare libanese Hezbollah, considerati un pericolo per l’integrità dei propri confini territoriali. Sia l’Iran sia Hezbollah appoggiano il presidente siriano, Bashar al-Assad nella guerra civile in Siria, scoppiata il 15 marzo 2011 e tuttora in corso.
Israele, dal canto suo, si è più volte detto determinato a frenare la crescita della forza militare dell’Iran in Siria, contro cui sarebbe suo diritto continuare a combattere come forma di auto-difesa. In particolare, Teheran starebbe cercando di creare una propria base militare permanente, ma gli attacchi aerei israeliani rappresenterebbero altresì un tentativo di colpire i depositi di armi appartenenti ad Hezbollah. Quest’ultimo si concentra soprattutto presso Sayyidah Zaynab e Mezzeh, a Sud di Damasco. Il gruppo riceve il sostegno dell’Iran, che, a sua volta, utilizzerebbe l’aeroporto della capitale siriana per inviare armi e munizioni.
Gli ultimi raid del 20 luglio giungono dopo che, l’8 luglio, Teheran e Damasco hanno siglato un accordo volto a rafforzare la cooperazione in materia militare. Nello specifico, il patto include lo sviluppo di sistemi di difesa aerea siriani, alla luce delle continue offensive di Israele verso le postazioni militari iraniane in Siria, rendendo Teheran non solo un «partner sul campo», ma un «partner strategico» nello spazio aereo siriano.
(Piera Laurenza – Sicurezza Internazionale). (L’articolo)