Hanno preso il via oggi in Siria le elezioni per il rinnovo del parlamento nonostante la situazione di crisi devastante che sta affrontando il Paese alle prese con una guerra in corso dal 2011, sanzioni economiche dei Paesi occidentali e la pandemia di di coronavirus. Le elezioni, rimandate due volte a causa della pandemia di coronavirus, si svolgono per la prima volta nelle ex roccaforti dell’opposizione in cui il governo di Damasco ha ancora un controllo parziale: al Hasakah, Idlib e al Raqqa. Quelle di oggi sono le terze elezioni dell’assemblea parlamentare dopo l’inizio del conflitto nel 2011. Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa «Sana», sono 2.100 i candidati in corsa per i 250 seggi del parlamento, spalmati su 15 collegi per un totale di 7.400 seggi elettorali. Come accaduto per le altre tornate elettorali, i siriani fuggiti all’estero a causa della guerra non potranno votare in alcun modo. Secondo gli esperti regionali, il partito Baath, del presidente Bashar al-Assad, e i suoi alleati sono i grandi favoriti ad aggiudicarsi la maggior parte dei 250 seggi del Parlamento, in quelle che sono le terze elezioni legislative da quando è iniziata la guerra, nove anni fa. (Media)