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Libia: la guerra tra Sarraj e Haftar si sposta verso Jufra

(Roma-08 luglio 2020).  La guerra tra Sarraj e Haftar si sposta verso Jufra. Gli scontri tra le forze del GNA e l’LNA sono solo messaggi o si sta muovendo qualcosa di grosso ?

La guerra tra le forze di Fayez Sarraj e le truppe di Khalifa Haftar si sposta verso sud. A sorpresa, dalle scorse ore, si sono registrati scontri tra i soldati del GNA e l’LNA verso Jufra. Ciò quando tutti, invece, credevano che Tripoli puntasse prima a riprendere Sirte. Prima ci sono stati raid di Bengasi a ovest di Abraak Al-Shati e verso la città contesa. Poi, i militari occidentali hanno distrutto nelle sue vicinanze un sistema di difesa anti-aerea Pantsir. Non è chiaro se sia solo un avvertimento o se nell’aria ci sia qualcosa di grosso. Soprattutto, dopo che i vertici dell’operazione Volcano of Rage e la Turchia hanno annunciato che Jufra è un loro obiettivo. Non si sa nemmeno se e quando comincerà l’invasione di Sirte, oggetto del contendere nei negoziati internazionali sulla Libia.

Intanto in Libia scoppiano i gialli su chi abbia attaccato Waitiya e chi occupi il terminal petrolifero di Sidra

Intanto, si registrano due gialli nel paese africano. Il primo riguarda il recente attacco aereo contro la base di Waitiya, riconquistata recentemente dalle forze di Sarraj. Nonostante l’LNA abbia fatto proclami, nessun partner di Haftar lo ha rivendicato. Anzi, alcuni come la Francia, si sono affrettati a negare qualsiasi loro coinvolgimento. Il secondo riguarda, invece, il terminal petrolifero di Sidra. Il capo della National Oil Corporation (NOC) libica, Mustafa Sanallah, ha denunciato che è stato occupato da milizie straniere e che queste si sono messe subito all’opera per militarizzarlo. Successivamente, Sanallah ha aggiunto al canale televisivo Libya Al-Ahrar che i mercenari russi del gruppo Wagner hanno occupato 25 giorni fa il giacimento di Sharara e che questi si trovano ancora lì. Immediata la reazione della NOC e del GNA, che hanno chiesto l’immediata «liberazione» delle due strutture.

(Francesco Bussoletti – Difesa & Ssicurezza). (L’articolo)

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