(Roma-25 giugno 2020). Una forza d’assalto con tre mini-portaerei e oltre tremila fanti pronti a sbarcare: americani, francesi e italiani. Una flotta schierata nelle acque tra la Sicilia e le coste tunisine: il messaggio più chiaro per chi vuole mettere le mani sulla Libia. L’esercitazione navale si è tenuta proprio mentre i tre Paesi aumentavano la pressione sul governo di Tripoli, con la visita di una delegazione del comando statunitense Africom e la trasferta del ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Mentre loro discutevano con il presidente al Serraj di accordi di pace, la flotta congiunta faceva uno sfoggio di potenza.
A guidare la formazione era la Uss Bataan, ammiraglia di una task force con quattromila tra marinai e marines. Sul ponte, lungo 257 metri, una decina di caccia Harrier a decollo verticale. Al suo fianco la Mistral francese, con venti elicotteri e più di cinquecento fanti di marina. E poi la più piccola San Giorgio della nostra Marina, con 350 marò del reggimento San Marco. Ad accompagnarle tre fregate, con i loro armamenti. Una formazione potente e ben visibile alle navi turche che incrociano a largo di Tripoli.
La squadra tri-nazionale ha dimostrato le capacità di assalto anfibio, con raid simulati. Nel tratto di mare tra Trapani e Lampedusa, i grandi convertiplani americani Osprey – che decollano come elicotteri e volano alla velocità degli aerei – hanno sbarcato contingenti di marines sul ponte della francese Mistral. I marò e le troupes dei marine invece hanno “attaccato” la Uss Bataan, calandosi dagli elicotteri italiani H-101 Caesar, scortati dai Gazelle francesi armati di missili. Giochi di guerra, per dare un segnale deciso ai signori della guerra libici.
(Gianluca Di Feo – La Repubblica). (L’articolo)