(Roma-17 giugno 2020). Il primo ministro della Grecia, Kyriakos Mitsotakis, si è recato a Gerusalemme per incontrare il suo omologo israeliano, Benjamin Netanyahu. Al termine del vertice, avvenuto martedì 16 giugno, i due hanno invitato Ankara a rispettare i diritti sovrani degli Stati, con particolare riferimento alla loro piattaforma continentale e alle Zone Economiche Esclusive.
Secondo quanto rivelato da Ekathimerini, il premier greco e il suo omologo israeliano hanno dichiarato di essere contrari ai tentativi volti alla violazione di tali diritti, dato che questi mettono in pericolo la stabilità del Mediterraneo orientale e del Mar Egeo, violano il diritto internazionale e vanno contro il principio del buon vicinato.
Durante il vertice, ha dichiarato Mitsotakis, è stato possibile illustrare a fondo la posizione della Grecia in merito all’atteggiamento della Turchia, ritenuto aggressivo, nel Mediterraneo orientale. In particolare, ha dichiarato di premier di Atene, per la Grecia la condotta di Ankara rappresenta una minaccia alla pace e alla stabilità della regione. Da parte sua, Netanyahu ha posto l’accento sulla cooperazione in materia di difesa, con particolare riferimento al framework della triplice alleanza con Cipro e Grecia, e del gasdotto EastMed.
Al temine del vertice, i due hanno rilasciato una dichiarazione congiunta, in cui hanno sottolineato di condividere i valori democratici e dello stato di diritto e che Israele attribuisce grande valore alla sua partnership con la Grecia, la quale è altresì finalizzata a garantire la stabilità, la prosperità e la cooperazione nella regione.
In tale contesto, i due premier hanno annunciato di voler continuare la propria cooperazione nel formato 3+1, ovvero coinvolgendo Cipro e gli Stati Uniti, al fine di raggiungere risultati tangibili.
L’incontro del 16 giugno tra Grecia e Israele è stato altresì un modo per confermare l’impegno di ambo le parti a intensificare la cooperazione in materia di affari esteri, difesa, innovazione, infrastrutture cibernetiche, agritech, scienza e ricerca, energia, salute, ambiente, turismo, infrastrutture, cultura, sport, commercio e investimenti. In particolare, in materia di Difesa, è stato deciso che i consiglieri in materia di sicurezza nazionale di entrambi i governi si coordineranno maggiormente.
Le relazioni tra Grecia e Turchia risultano compromesse per via di molteplici fattori. Principalmente, ad aver incrinato i rapporti tra Ankara e Atene concorrono le dispute in materia di diritti minerari nel Mar Egeo, all’interno delle quali si inseriscono i sorvoli non autorizzati dei caccia turchi nello spazio aereo della Grecia e la controversia sulle trivellazioni condotte dalla Turchia a largo delle coste di Cipro, ricche di gas naturale. I rapporti si sono ulteriormente incrinati quando, lo scorso 30 maggio, Ankara, in virtù di del Memorandum siglato con la Libia, aveva pubblicato in Gazzetta ufficiale i 24 blocchi per cui la compagnia petrolifera di Stato turca, la TPAO, aveva richiesto la licenza per avviare le esplorazioni energetiche. Insieme al disegno delle aree di competenza, in Gazzetta è stata inserita anche la richiesta da parte ella TPAO di condurre esplorazioni in tutti i blocchi occidentali della mappa, i quali si trovano nei pressi delle isole della Grecia. La pubblicazione dei blocchi in Gazzetta ufficiale confermava le intenzioni della Turchia di portare avanti l’implementazione dell’accordo siglato lo scorso 27 novembre con la Libia, nonostante le Nazioni Unite non abbiano ancora approvato i confini marittimi decisi dai due Paesi.
In risposta, Atene aveva dichiarato di ritenere evidenti le intenzioni di Ankara di sfidare la propria sovranità territoriale della Grecia nelle acque delle proprie isole, mentre la Turchia aveva ribadito che le aree per cui la compagnia petrolifera di Stato di Ankara ha richiesto la licenza di esplorazione fanno parte della piattaforma continentale turca definita dalle Nazioni Unite.
Per rispondere al clima di tensione con la Turchia, Atene sta rafforzando i rapporti e le collaborazioni in materia di Difesa, anche attraverso acquisti di armamenti, sia con alleati storici, come la Francia e gli Stati Uniti, sia con i principali rivali di Ankara, come Israele, Egitto e Arabia Saudita. In tale contesto si colloca il recente accordo siglato lo scorso 7 maggio con Israele, il quale ha approvato un prestito di due droni ad Atene, che li utilizzerà per sorvegliare i propri confini.
(Jasmine Ceremigna – Sicurezza Internazionale). (L’articolo)