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Libano : i manifestanti ritornano nelle strade di Beirut

In un clima tuttora segnato da una grave crisi economica, nella sera del 31 maggio gruppi di manifestanti si sono radunati nelle strade della capitale Beirut, costringendo le forze di sicurezza ad intervenire.

Secondo diversi media locali e arabi, decine di manifestanti hanno occupato le vie d’accesso nei pressi del palazzo Baabda, la residenza ufficiale del presidente della repubblica, un ruolo attualmente ricoperto da Michel Aoun. Gli slogan principali sono stati « Rivoluzione, rivoluzione » e « Tutti significa tutti », con riferimento alla richiesta delle dimissioni di tutti i rappresentanti della classe politica al potere. Per evitare un’escalation della situazione, l’esercito libanese ha chiesto ulteriori rinforzi e attuato severe misure di sicurezza. Il clima di tensione è, tuttavia, durato poche ore.

I manifestanti continuano a lamentare una situazione economica e sociale complessa, scaturita dalla perdurante crisi economica e finanziaria che vede il Libano con un debito sovrano pari a 92 miliardi di dollari, ovvero il 170% del PIL. Attualmente il Libano si trova in una prima fase di negoziazioni con il Fondo Monetario Internazionale (FMI), a cui è stato già presentato il piano di salvataggio approvato dal Consiglio dei ministri il 30 aprile. Il piano prevede l’immissione di circa 10 miliardi di dollari di aiuti nel sistema finanziario e uno dei punti stabilisce la copertura delle perdite del settore finanziario, pari a circa $ 80 miliardi, attraverso una ricapitalizzazione da parte degli azionisti bancari, che diminuirebbe il loro capitale ed i propri depositi per poi ripristinarli in seguito. Tra le altre misure, vi sono la ristrutturazione del sistema bancario, l’incremento delle tasse e il blocco delle assunzioni statali, oltre a un tasso di cambio flessibile tra lira libanese e dollaro statunitense.

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