Iran : decapitata a 13 anni dal padre. Il delitto d’onore che scuote il Paese

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(Roma-27 maggio 2020).  Romina Ashrafi si era innamorata di un ragazzo più grande di lei. L’uomo l’ha uccisa tagliandole la testa con un machete mentre dormiva. Il presidente Rouhani emetterà un «ordine speciale»

L’omicidio brutale di Romina Ashrafi per mano di suo padre ha scosso l’Iran, riaprendo le polemiche intorno al delitto d’onore che è ancora «protetto» dal codice islamico. Romina Ashrafi aveva 13 anni. Si era innamorata di un uomo più grande di lei, un 35enne della sua stessa città, Hovigh, nella contea di Talesh, nel nord del Paese, e con lui aveva tentato la fuga dalla casa di famiglia. Fermata dalla polizia, è stata costretta a tornare dai suoi genitori nonostante avesse chiesto di essere protetta perché temeva la reazione di suo padre, contrario al matrimonio con il ragazzo. Poco dopo il rientro a casa della ragazza, approfittando dell’assenza della madre, il papà di Romina l’ha uccisa tagliandole la testa con un machete mentre dormiva.

L’uomo è stato arrestato. Secondo alcuni giornali locali si sarebbe consegnato alla polizia dopo l’assassinio con in mano ancora l’arma del delitto. Il governatore del distretto di Hovigh, Kazem Razmi, ha confermato all’agenzia di stampa Irna che l’assassino è in custodia e che sul caso è stata aperta un’indagine: «Il sospettato, accusato di omicidio, è attualmente in prigione e le autorità stanno lavorando per completare il caso e affrontare le sue varie dimensioni», ha spiegato Razmi.

L’omicidio ha sollevato un’ondata di indignazione e proteste in Iran, la storia è stata ripresa da molti iraniani della diaspora, spingendo anche le autorità centrali a intervenire. Secondo l’agenzia di stampa Rokna la vicepresidente della repubblica Islamica, una delle (poche) figure femminili di rilievo nel sistema di potere del Paese, Masoumeh Ebtekar, ha assicurato che il presidente Hassan Rouhani emetterà un « ordine speciale » per indagare sull’omicidio.

L’avviso dei funerali di Romina ha contribuito a far salire la tensione e le proteste. Nell’immagine si vede Romina sorridente con un velo verde che le scende morbido sulla testa e accanto vengono elencati gli uomini della famiglia di appartenenza: il primo nella lista è il padre di Romina, il suo assassino. La ragazza viene identificata come «figlia di» cui segue il nome del padre, «nipote di» con il nome del nonno, «sorella di» con il nome del fratello maschio, e « nipote di » con i nomi dei due zii, materno e paterno.

L’omicidio ha riaperto il dibattito sui cosiddetti «delitti d’onore» in Iran, che sono in parte tutelati dal codice penale islamico, e contemporaneamente sul fenomeno delle spose bambine. Secondo l’articolo 220 del codice penale islamico, in quanto «guardiano» della ragazza il padre di Romina non verrà punito con la pena di morte, prevista per gli omicidi, e potrebbe andare incontro a una sentenza lieve. Il codice infatti non criminalizza i crimini cosiddetti «d’onore», che possono essere perseguiti come omicidi, ma prevedono alcune forme di mitigazioni legale, per esempio un indennizzo.

Il giornale online Khabar raccontando il caso di Romina ha ricordato che nel 2014 un funzionario della polizia di Teheran disse che il 20 per cento degli omicidi in Iran erano omicidi d’onore. Eppure, paradosso, per la legge islamica Romina alla sua giovane età avrebbe già potuto sposarsi: il codice fissa a 13 anni per le donne e a 15 per gli uomini l’età per poter accedere al matrimonio, un’altra norma molto criticata perché consente il fenomeno delle spose bambine.

(di GABRIELLA COLARUSSO – La Repubblica)

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