(Roma-8 maggio 2020). Razzi Grad e colpi d’artiglieria delle forze armate di Khalifa Haftar hanno colpito ieri sera poco dopo le 23 la zona della residenza dell’ambasciatore italiano a Tripoli. Tre esplosioni sono avvenute ad un centinaio di metri. Almeno due passanti a poche decine di metri dal muro di cinta dell’edificio sono morti sul colpo e individuati dalle telecamere dei Carabinieri di guardia. Sono segnalate altre vittime nell’area. Qualche vetro rotto ai piani alti, ma nessun altro danno rilevante è riportato dall’edificio italiano. L’ambasciatore, Giuseppe Buccino Grimaldi, è incolume e così tutte le altre persone che si trovavano nella residenza, una bella villa con ampio giardino affacciata sulla larga strada che separa l’area urbana dal lungomare e il porto. Negli ultimi anni era stato rinforzato il muro di cinta, che ieri si è rivelato di grande utilità.
Poco più di un mese fa altre esplosioni avevano interessato la zona. A Tripoli sono in molti a ritenere che Haftar abbia deliberatamente ordinato colpi di avvertimento contro l’Italia, che dal 2016 sostiene il governo di Accordo Nazionale di Fayez Sarraj legittimato dall’Onu. Dalla Farnesina è giunta questa mattina una nota di condanna con «la massima fermezza» contro «l’ennesimo attacco delle forze haftariane contro civili». Aggiunge il comunicato: «Questi attacchi indiscriminati sono totalmente inaccettabili e denotano disprezzo per le norme del diritto internazionale e per la vita umana».
Nello stesso quartiere della residenza italiana sono situati anche il ministero degli Esteri libico, l’ufficio stampa e la residenza turca, oltre alla base della marina militare libica dove sono ormeggiati i guardia coste libici e la nave-officina italiana che da tre anni fornisce loro assistenza. Diversi osservatori sui social media locali vedono nella ripresa dei bombardamenti della capitale e la zona del porto il tentativo da parte di Haftar di bloccare gli aiuti militari turchi alle milizie che sostengono il governo di Fayez Sarraj. A questo fine ha lanciato la nuova operazione «Tayrun Ababil» (Uccelli Meravigliosi), un nome che rimanda ad una sura del Corano in tempi di Ramadan. Negli ultimi due giorni sono segnalati almeno una ventina di morti civili (di cui 5 nelle ultime ore) a Tripoli. Ciò non toglie tuttavia che le forze militari di Haftar siano ormai da tempo costrette sulla difensiva e stiano progressivamente perdendo terreno. Ed indubbiamente il contributo militare turco si rivela fondamentale per il fronte anti-Haftar, inclusi gli oltre 2.000 mercenari siriani delle milizie ribelli pagati e addestrati da Ankara. Per contro, il regime di Bashar Assad a Damasco sta a sua volta inviando mercenari siriani lealisti in aiuto ad Haftar tramite il sostegno del governo egiziano.
di Lorenzo Cremonesi – Corriere della Sera