La condanna del presidente dell’attivista e oppositore algerino Abdelouhab Fersaoui è «inammissibile e scandalosa». Lo afferma l’organizzazione per i diritti umani Amnesty International riferendosi alla condanna a un anno di carcere pronunciata stamane dal tribunale di Sidi M’hamed, ad Algeri, nei confronti del presidente del Raggruppamento azione giovanile (Raj), formazione protagonista delle proteste che a partire dal 22 febbraio del 2019 hanno scosso l’Algeria spingendo l’ex presidente Abdelaziz Bouteflika prima a rinunciare a un quinto mandato al potere e poi a dimettersi. «Condannare un militante a un anno di carcere per aver espresso la propria opinione pacificamente su Facebook nel pieno di una crisi sanitaria è inammissibile e scandaloso», ha affermato Hassina Oussedik, direttrice di Amnesty in Algeria, in un comunicato stampa. L’Ong chiede quindi la liberazione di Fersaoui e la caduta di tutte le accuse nei suoi confronti, dal momento che l’attivista «non ha fatto che esercitare il suo diritto alla libertà di espressione, garantita dalla Costituzione e dal diritto internazionale». Amnesty, infine, ricorda come molti altri cittadini algerini siano ancora in carcere per le opinioni espresse. (Media/Agenzie)