OMS : Africa, prepararsi al peggio

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Il 14 febbraio viene riconosciuto in Egitto il primo caso di Covid 19.  L’11 marzo 2020 il direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, definisce la diffusione del Covid-19 non più una epidemia confinata ad alcune zone geografiche, ma una pandemia diffusa in tutto il pianeta. Dopo qualche giorno – esattamente il 18 marzo – lo stesso Ghebreyesus ha parlato della possibilità che in Africa ci siano molti più contagi rispetto a quelli dichiarati dalle cifre ufficiali, nonostante nell’ultima settimana sia sestuplicato il numero di casi confermati. Data la probabile sottostima delle cifre, dichiara il direttore, è fondamentale che il continente africano «si svegli» e «si prepari al peggio». «Il miglior consiglio da dare all’Africa è quello di prepararsi al peggio e prepararsi sin da oggi», ha dichiarato Ghebreyesus, esortando la sospensione dei raduni pubblici nei Paesi del continente. In totale al 24 marzo ci sono 1.726 casi confermati in tutto il continente. Il Sud Africa ha 402 casi, seguito dall’Egitto con 366 e Algeria 201.

«I sistemi sanitari della maggior parte dei Paesi africani sono fragili e le strutture non sono adeguatamente attrezzate per far fronte ad una pandemia di questa portata», dichiara Guglielmo Micucci, Direttore di Amref Health Africa in Italia. «Inoltre, le infezioni respiratorie – quelle che colpiscono le vie aree e i polmoni – sono la causa principale di morte nel continente africano. Le malattie più comuni dovute a queste infezioni sono la bronchite e la polmonite, malattie che condividono i sintomi con Covid-19, quindi non è facile distinguere i casi “normali” di decessi per polmonite dai casi di decessi legati a Covid-19. Il monitoraggio, la sorveglianza e la diagnosi, in questo modo, diventano ancora più difficili».

«Noi ci stiamo preparando a quel peggio cui fa riferimento il direttore dell’OMS. Stiamo lavorando nelle task force dei Ministeri lì dove operiamo, stiamo sensibilizzando nelle comunità sulle specificità del Covid 19  e sulle misure da prendere. Puntando sul distanziamento, sull’igiene e usando la tecnologia, per quella che possiamo chiamare Health. La piattaforma Leap».

Leap è una piattaforma «mobile health» progettata in Africa per l’Africa. È una soluzione di apprendimento per la formazione di operatori sanitari sempre e ovunque. Una soluzione efficace che utilizza la tecnologia audio e SMS per responsabilizzare, sensibilizzare o formare personale sanitario, consentendo a ogni individuo di apprendere al proprio ritmo, con i propri dispositivi mobili – cellulari basici o smartphone – all’interno delle proprie comunità. Questa piattaforma è attualmente attiva in Kenya e Malawi. (Media)