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Iran-nucleare : il Presidente Rouhani, Teheran è «libero da tutte le sanzioni»

Il presidente iraniano, Hassan Rouhani, ha affermato che il suo Paese attualmente è libero da tutte le sanzioni imposte sul programma nucleare. Le dichiarazioni giungono a seguito delle nuove restrizioni annunciate da parte statunitense.

La dichiarazione è giunta mercoledì 18 marzo, nel corso di un discorso in occasione della fine dell’anno iraniano, durante il quale il capo di Stato ha evidenziato che «il nemico dell’Iran», ovvero Washington, non è stato in grado di sottomettere Teheran attraverso la sua campagna di pressioni a livello economico. A tal proposito, Rouhani ha affermato che l’Iran ha oramai posto fine a qualsiasi tipo di impegno e restrizione posto dall’accordo sul nucleare del 2015. In particolare, già il 5 gennaio scorso, secondo quanto riferito, l’Iran ha portato a termine la quinta fase di allontanamento da tale patto attraverso misure sul piano «operativo». Nello specifico, è in tale data che il Paese aveva minacciato di arricchire ulteriormente l’uranio, oltre i livelli prestabiliti, di produrne in quantità maggiore e di continuare a progredire nel campo della ricerca sul nucleare.

A tal proposito, è del 3 marzo scorso un rapporto dell’Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica (IAEA), affiliata alle Nazioni Unite, in cui viene affermato che la scorta iraniana di uranio arricchito ha superato di cinque volte il limite massimo fissato dall’accordo sul nucleare del 2015. Nello specifico, a partire dal 19 febbraio 2020, tale scorta ha raggiunto la quota di circa 1.510 chilogrammi, una cifra nettamente superiore rispetto al tetto prestabilito di 300 chili. Alcuni analisti ritengono che il livello di uranio arricchito raggiunto dall’Iran possa fornire materiale sufficiente per produrre un’arma nucleare, sebbene sia stata la stessa IAEA a riferire che l’Iran non ha ancora arricchito l’uranio al di sopra del 4.5%, e solo un livello di arricchimento al 90% può rendere l’uranio utilizzabile per la produzione di armi di distruzione di massa. A fronte di tale scenario, l’Agenzia ha altresì chiesto a Teheran di ispezionare le proprie strutture nucleari ritenute sospette, ma l’Iran si è rifiutato, affermando che le accuse rivoltegli provengono, in realtà, dagli Stati Uniti e dall’intelligence israeliana. (Media)

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