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Iraq : comando centrale USA, Kataeb Hezbollah irachene possibile responsabile di attacco Camp Taji

Il generale statunitense Kenneth McKenzie, alla guida del comando centrale Usa, ritiene che le Kataeb Hezbollah irachene siano probabilmente responsabili del lancio di 18 razzi Katyusha avvenuto nella serata dell’11 marzo contro Camp Taji, a nord di Baghdad. La base militare ospita le forze della coalizione internazionale a guida Usa contro lo Stato islamico.

Nell’attacco sono morti due militari statunitensi e uno britannico. «Sottolineato che il gruppo filo-iraniano Kataeb Hezbollah è l’unico noto ad aver condotto in precedenza un attacco indiretto di questa portata contro le forze Usa e della coalizione in Iraq», ha dichiarato l’ufficiale davanti alla commissione Forze armate del Senato statunitense.

Gli attacchi che causano la morte di forze statunitensi e della coalizione superano la «linea rossa», lasciando intendere una possibile risposta militare di Washington. Kataeb Hezbollah è stato accusato di una serie di recenti attacchi missilistici contro le basi irachene che ospitano truppe statunitensi e contro la «zona verde» a Baghdad, che ospita l’ambasciata degli Stati Uniti in Iraq.

Il gruppo è stato anche ritenuto responsabile di un attacco analogo contro una base a Kirkuk, nel nord dell’Iraq, lo scorso dicembre, dove è morto un contractor Usa. Pochi giorni fa McKenzie ha annunciato che gli Stati Uniti hanno intrapreso l’introduzione di sistemi di difesa aerea e anti-missili balistici in Iraq contro potenziali attacchi iraniani. Il Pentagono ha già chiesto il permesso di installare sistemi di difesa missilistica Patriot in Iraq dopo l’attacco a una caserma Usa nel paese da parte di missili iraniani. L’azione iraniana è stata in risposta all’uccisione del comandante della Forza Qods iraniana Qassem Soleimani e del vice capo delle Forze di mobilitazione popolare irachene Abu Mahdi al Muhandes in un attacco statunitense presso l’aeroporto di Baghdad lo scorso 3 gennaio. Due giorni dopo, il parlamento iracheno ha approvato una risoluzione in cui si afferma che «il governo deve lavorare per porre fine alla presenza di truppe straniere in Iraq». Nella risoluzione, non vincolante, si chiedeva al governo di annullare la richiesta di assistenza da parte della coalizione guidata dagli Stati Uniti. (Agenzia Nova)

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